Giraffe eleganti, “bertucce” impertinenti

Fine gennaio 2025, quattro amici in Tanzania a “caccia” di emozioni: giraffe, leoni, zebre …. abbiamo smesso di contarli. I parchi del Nord da noi visitati sono:

Ma cominciamo dalle giraffe, simbolo della Tanzania, che si sono mostrate nella loro bellezza e senza timidezza. Vederle muovere e camminare è uno spettacolo che non si dimentica. Hanno un che di alieno!

Ma possono essere anche molto curiose


La Giraffa Vanitosa

C’era una volta, nella calda e dorata savana, una giraffa dalla bellezza straordinaria. Aveva il manto maculato perfetto, il collo slanciato come una torre dorata e occhi profondi e scintillanti come stelle nel cielo notturno. Tutti gli animali la ammiravano, ma lei, invece di essere gentile e riconoscente, si vantava senza sosta.

“Guardate quanto sono elegante! Nessuno è all’altezza della mia bellezza!” proclamava con aria altezzosa mentre passeggiava tra gli alberi.

Gli altri animali, stanchi della sua vanità, decisero di darle una piccola lezione di umiltà. Dopo lunghe discussioni, fu scelta la scimmia come ambasciatrice del loro piano. La scimmia, astuta e piena di brio, si avvicinò alla giraffa con un gran sorriso.

“Oh, splendida giraffa!” esclamò la scimmia con voce melodiosa. “Nessuno è meraviglioso come te! Ma dimmi, la tua grazia è accompagnata anche dall’abilità? Sei davvero la più capace di tutta la savana?”

La giraffa sbuffò con fierezza. “Ma certo! Cosa vuoi che faccia?” domandò con un sorriso compiaciuto.

“Vedi quell’albero altissimo laggiù?” disse la scimmia indicando un baobab maestoso, le cui foglie sfioravano le nuvole. “C’è un frutto dorato sulla cima, così dolce che dicono sia il nettare degli dèi! Solo il più abile della savana può raccoglierlo.”

La giraffa rise. “Semplicissimo per me!” e con passo fiero si avvicinò all’albero, allungando il collo fino a dove poteva arrivare. Ma, per quanto si stiracchiasse, il frutto era ancora troppo in alto. Provò a mettersi sulle punte degli zoccoli, a saltellare goffamente, ma nulla. Il frutto restava fuori dalla sua portata.

La scimmia, intanto, la osservava con un sorriso furbo. Poi, con un balzo agile, saltò sulla schiena della giraffa, da lì si lanciò su un ramo e, arrampicandosi con destrezza, raggiunse la cima dell’albero. Con un gesto teatrale, colse il frutto e lo fece rotolare fino a terra.

Gli animali, che avevano osservato tutta la scena, scoppiarono in un applauso gioioso.

“Hai visto, cara giraffa?” disse la scimmia con un guizzo negli occhi. “Sei splendida e altissima, ma ognuno ha i propri talenti! Io non posso arrivare in alto come te, ma sono agile e veloce. Nella savana nessuno è migliore di tutti, ma tutti siamo speciali a modo nostro.”

La giraffa, colpita dalle parole della scimmia, abbassò lo sguardo e per la prima volta si sentì un po’ sciocca. Capì che la vera bellezza non sta solo nell’aspetto, ma nell’umiltà e nella capacità di riconoscere il valore degli altri.

Da quel giorno, la giraffa smise di vantarsi e divenne più gentile e rispettosa. E così, nella dorata savana, gli animali continuarono a vivere in armonia, ciascuno con le proprie doti e un sorriso sincero sul muso.