Sherko Bekas il poeta del Kurdistan

Nato nel 1940 a Sulaimania, nel Kurdistan iracheno, figlio del poeta curdo Fayak Bekas, ha pubblicato vari volumi di poesie, opere teatrali e romanzi in versi; è stato fra i fondatori della casa editrice curda Sardam.

Si unì ai Peshmerga nel 1961 diventandone la voce contro il regime baathista. Grande riformatore della poesia curda, nel 1970 pubblica, con altri intellettuali, il manifesto “Osservatorio per il rinnovamento del linguaggio letterario”. Nel 1975 introduce il “poema del manifesto” mutuando termine e idea dalla pittura. Rifugiato politico in Svezia dal 1987 al 1992, quando rientra in Iraq come ministro per la cultura della Regione Autonoma del Kurdistan irakeno. 

Nel 1988 gli viene assegnato il premio internazionale Tucholsky che il Pen Club svedese conferisce ad autori che hanno scritto in esilio.

I suoi libri sono stati tradotti in arabo, svedese, danese, italiano, francese e inglese.

Muore a Stoccolma di tumore nel 2013

da: Il sillabario

Il poeta Sherko Bekas
Il poeta Sherko Bekas

La canna e il vento

Non era mai accaduto
nel boschetto
gli alberi erano tutti innamorati
di una canna
una cannuccia sottile
che amava invece il vento
il vento che porta la pioggia

Così il boschetto l’aveva ripudiata

La canna innamorata
rispose: per me va bene.
Voi state pure tutti da una parte
che dall’altra c’è il vento della pioggia,
così vuole il mio cuore.

Il boschetto, offeso
sentenziò la morte
per quella innamorata dagli occhi di rugiada,
chiamò il picchio dal becco forte,
e le picchiò, colpì nel cuore
tre, quattro, cinque volte
nel cuore della piccola canna.

Da quel giorno
la canna innamorata divenne flauto
e da quel giorno
le ferite degli amanti
parlano con le ferite del vento,
e cantano,
ovunque nel mondo,
da quel giorno…

Separazione

Se dai miei versi
strappi le rose,
delle quattro stagioni della mia poesia
una ne morirà.

Se escludi l’amore,
due delle mie stagioni moriranno.

Se porti via il grano,
tre delle mie stagioni moriranno.

Se mi togli la libertà,
tutte e quattro le stagioni moriranno,
e io con loro.