Skadarlija, i trompe l’oeil e la sua storia

Serbia Belgrado – 2023

Passeggiando di giorno lungo Skadaska street ci si imbatte in un lungo muro con poche finestre, ma grazie ad un trompe l’oeil che copre tutta la parete la strada prende vita e perde l’aspetto di zona industriale.

L’ affresco, lungo circa 170 metri, ricrea il vecchio quartiere distrutto durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, l’edificio che fa da “tela” è un vecchio birrificio, c’è ancora la ciminiera in mattoni.

La storia del Birrificio Bajloni – chiamato anche birrificio “Mala” o “Filip’s”- inizia nel 1850 quando Filip Djordjevic, emigrato dalla Repubblica Ceca, invece di andare in America si ferma nella vicina Serbia.

In questo stabilimento, fra i primi ad usare la corrente elettrica e le macchine a vapore, veniva prodotta la birra “Aleksandar”, ottenuta dalle acque termali che sgorgavano nel cortile.

Facebook page “Crno-beli Beograd” – Bajloni brewery and marketplace before the war 

Dopo la fine della guerra passò di proprietà e divenne “BIP”, negli anni ’90 produsse solo acqua minerale. Dopo 156 anni si decise la demolizione dell’intero edificio, che avrebbe dovuto lasciare spazio ad un importante distretto commerciale e turistico, ma per fortuna non venne mai realizzato! (lo dico da visitatore).

Ma perchè Skadarlija? Allora sorge spontanea la voglia di andare più a fondo e Wikipedia ci aiuta a capire un po’ di più.

La storia di Skadarlija inizia nella metà del XIX secolo, quando alcune baracche abitate da zingari furono abbattute e sostituite da bassi edifici in mattoni in cui andarono a stabilirsi artigiani, cuochi e modesti impiegati.

Fino al 1872 la zona era conosciuta come “Quartiere zigano”: in quell’anno prese il nome della città albanese di Scutari (Shkodër), in Serbo Skadar, che nel Medioevo era parte dell’Impero serbo.

Divenne quindi luogo di incontro e di spettacolo, dove gli abitanti di Belgrado andavano a bere nelle taverne – Kafana – e assistevano ai siparietti dei saltimbanchi che sulla strada improvvisavano serenate e balli.

Col tempo arrivarono nella zona molti artisti, pittori, scrittori, saltimbanchi e giovani desiderosi di libertà e arte. La casa di uno dei maggiori poeti e pittori serbi dell’800, Đura Jakšić, divenne il centro della vita artistica della zona, a lui è stata dedicata una statua proprio davanti alla sua casa, dove abbiamo visto giovani coppie depositare un fiore.

Kroz ponoć
Kroz ponoć nemu i gusto granjeVidi se zvezda tiho treptanje, Čuje se srca silno kucanje – O lakše samo kroz gusto granje!

Tu blizu potok daljinu para, Tu se na cveću cveće odmara,Tu mene čeka ašikovanje – O lakše samo kroz gusto granje!

Pašću, umreću, duša mi gore, Rastopiće me do bele zore, K’o grudu snega vrelo sunčanje – O lakše, lakše, kroz gusto granje.

Attraverso l’aria di mezzanotte e il fitto intreccio dei rami puoi vedere le stelle scintillare silenziose, puoi sentire il battito potente del mio cuore. Oh, come è più facile sotto la fitta boscaglia!

Un vicino ruscello serpeggia all’orizzonte, là dove i fiori riposano nelle aiuole, è lì che ci aspetta un bacio. Oh, come è più facile sotto la fitta boscaglia!

Cadrò, morirò, la mia anima brucia come un fiocco di neve che il sole reclama, mi scioglierò prima dell’alba. Oh come è più facile sotto la fitta boscaglia!